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La rivoluzione energetica blu

Energia  
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BluEnergy Revolution é una start-up innovativa e cooperativa di 10 soci, fondata nel 2015 da 4 dottorandi dell’Università di Genova della quale è stata riconosciuta come spin-off. Tra i suoi soci vede 3 professori e il fondo mutualistico Coopfond.

L’idea é nata nei corridoi dell’Università di Genova, tra il dipartimento di Ingegneria Navale e Meccanica. Non ero soddisfatto di quello che stavo facendo, la progettazione navale è veramente affascinante ma in fondo mi sentivo attratto e legato alla natura in un modo che la nostra società oggi non concepisce. Per questo ero e sono infastidito tutt’ora dagli sprechi, dall’inquinamento, dalla totale mancanza di sostenibilità in tutto quello che la società umana fa su questo pianeta. Sia chiaro, non ho paura che la natura sparisca, piuttosto il contrario, che la natura si sbarazzi dell’uomo!

Da ingegnere non vedevo molte soluzioni possibili, le fonti di energia rinnovabile come il sole, il vento, le maree sono molto abbondanti ma l’energia che producono è difficile da immagazzinare. Con estrema difficoltà si usano batterie piene di materiali critici, inquinanti, difficili da smaltire, che sono appena sufficienti ad alimentare un’auto, per le navi è impensabile. È stato in quel momento che ho letto il libro “Economia all’idrogeno” di Jeremy Rifkin, aggiungi un pizzico di fantasia, un ambiente stimolante e persone fantastiche al tuo fianco ed ecco che tutto sembra possibile, anche usare l’idrogeno per le navi, anzi, creare una start-up dedicata che lo introduca, anzi, creare un movimento di persone che credano in quello che fanno e siano in possesso degli strumenti necessari per cambiare davvero le cose. E perché fermarsi? Dopo le navi perché non gli ospedali, o le case, o i mezzi di trasporto.

È nato cosí il progetto H2Boat, Hydrogen To Boat. Il progetto è nato con uno scopo preciso, sviluppare le tecnologie dell’idrogeno per permettere un maggiore uso delle fonti rinnovabili e sfruttare l’idrogeno come vettore energetico. Le navi e i porti in particolare rappresentano degli ambienti estremamente favorevoli all’introduzione di una nuova tecnologia come questa. La nautica di lusso poi, grazie all’elevato costo, rappresenta la nicchia di mercato ideale.

L’idrogeno diventerà sempre più comune nel settore energetico soprattutto come forma di stoccaggio energetico, o meglio, l’elettrolisi (insieme ad altre forme di stoccaggio energetico come le batterie al litio e a flusso) sarà usata come forma di assorbimento di potenza elettrica per gestire la stabilità della rete in modo tale da permettere l’ingresso di molta energia dalle fonti rinnovabili. Dopo di che, per ritrasformare l’energia accumulata in elettricità si farà prima uso delle batterie (più efficienti) e poi dell’idrogeno. La bellezza dell’idrogeno risiede nella sua flessibilità, oltre a trovare usi pratici in tante altre applicazioni, nel settore dell’energia l’idrogeno puro sta trovando spazio come carburante per mezzi di trasporto e nello stazionario come blending del gas metano (vedi SNAM). Ma l’idrogeno é e sarà usato anche nella formazione di altri vettori energetici, i combustibili alternativi, dal metanolo all’ammoniaca, per applicazioni svariate dove é richiesta una densità energetica elevata.

Oggi, l’idrogeno sta vivendo un momento particolare a livello internazionale, é riconosciuto sempre di più come elemento chiave nella rivoluzione energetica che dovremo fare per affrontare il più grande problema che l’umanità abbia mai affrontato, il problema del cambiamento climatico generato dalle emissioni di GHG antropiche. L’Europa in particolare è al centro della ricerca e dello sviluppo su tutti i settori nell’ambito dell’idrogeno ed importanti investimenti sono già stati stanziati. In Italia è stato recentemente lanciata la ”strategia nazionale sull’idrogeno” ed il MISE ha da poco aperto la consultazione pubblica (https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2041719-avviata-la-consultazione-pubblica-della-strategia-nazionale-sull-idrogeno).

Questo è il momento di cambiare.

THOMAS LAMBERTI

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È tra i fondatori di H2Boat, una startup innovativa – nata nel 2015 – in cui non solo ricopre il ruolo di CEO, ma è anche responsabile della scrittura dei progetti, della gestione dei brevetti e delle consulenze.

Ingegnere navale che ha deciso di dedicare la propria carriera lavorativa nel settore dell’energia, con l’obiettivo di rendere più sostenibile la nostra vita su questo pianeta. Come dottorando dell’Università degli Studi di Genova ha sviluppato la sua competenza nel campo delle applicazioni nautiche e navali Fuel Cell, ha effettuato ricerca di laboratorio sui sistemi ed ha affinato sia la capacità di scrivere progetti di ricerca/consorzi, sia di coordinare e sviluppare progetti di ricerca. È membro dell’Hydrogen Europe e da anni si occupa della scrittura dei bandi di ricerca. È membro dello IEA Task 39 nel tema specifico dove collabora con aziende ed istituti di classifica e svariati altri stakeholder.
Ha scritto diversi progetti di ricerca per Fincantieri, costruito consorzi ed attualmente sta sviluppando progetti di ricerca con UNIGE.