Skip to content
Homepage > Cooperazione > Dieci progetti con Bi-Rex per una cooperativa 4.0

Dieci progetti con Bi-Rex per una cooperativa 4.0

Condividi

Da soli non c’è storia. Tanto meno nella trasformazione digitale. Perché più sei forte, più hai investito in innovazione, più riesci a proporre sul mercato soluzioni d’avanguardia, più ti rendi conto di avere bisogno degli altri. Perché la frontiera la valichi solo se la filiera dei tuoi fornitori è innovativa quanto te, ad esempio. Ma anche perché se non unisci le forze non puoi arrivare ad agire sulle regole e ti devi limitare ad adattarti a quelle scritte da altri.

Alla cooperativa Sacmi tutto questo lo sanno bene. Qui si realizzano copie digitali degli impianti che devono essere prodotti e isole automatizzate con robot antropomorfi. C’è all’interno un’Academy per la formazione, ci sono laboratori per non far fermare la ricerca. Ma tutto ciò non ha illuso Sacmi di poter fare da sé, anzi: l’ha spinta ad essere tra i promotori di Bi-Rex (https://bi-rex.it/), il Competence Center nato a Bologna per contribuire a far marciare sempre più spedita, in tutto il tessuto produttivo, la trasformazione digitale.

La Sacmi (www.sacmi.it), acronimo che sta per Società Anonima Cooperativa Meccanici Imola, è una cooperativa che produce macchine per ceramiche, bevande e confezioni, macchine per processi alimentari e plastiche. Il gruppo conta oltre 4mila dipendenti ed è leader internazionale dell’impiantistica industriale grazie proprio ad investimenti continui – da quando nacque nel 1919, oltre 100 anni fa – in innovazione. Un impegno che continua.

“Siamo stati – racconta Gildo Bosi, responsabile R&D Automation in Sacmi – tra le aziende che hanno partecipato alla fondazione di Bi-Rex, a fine 2018”. Il Competence Center, emanazione del ‘Piano Calenda’ per la rivoluzione 4.0, unisce imprese del territorio e centri di ricerca pubblici, Università e CNR. L’obiettivo è fare massa critica e specializzare ogni centro per coprire tutte le tecnologie abilitanti per il 4.0. Oggi Bi-Rex ha un laboratorio con una linea pilota presso le Officine Golinelli, ma la sede definitiva sarà nel complesso in fase di ristrutturazione all’ex Manifattura Tabacchi dove avrà sede il Centro europeo su Big Data e super computer.

Sacmi è attualmente coinvolta in 10 progetti (“eravamo in 8 poi ci hanno coinvolto in altri due”), suddivisi in 5 aree tematiche: Big Data per il Manufacturing; Sistemi avanzati per la gestione dei processi di produzione e tracciabilità di prodotti e processi; Security e Blockchain, Cyber-security in ambito reti; Additive & Advanced Manufacturing; Robotica collaborativa. “Nell’individuare i progetti nei quali entrare – spiega Bosi – abbiamo guardato sia alla necessità di coprire spazi meno presidiati all’interno, sia alle tematiche più adeguate ad una progettazione collaborativa allargata”.

“Per essere competitivi a livello internazionale – prosegue Bosi – è necessario che le grandi imprese coinvolgano anche le proprie reti di fornitura, quelle piccole e medie imprese che aiutare ad introdurre innovazione con grande velocità, a condizione che si marci insieme. Ogni volta che superiamo il campanilismo e creiamo circoli virtuosi si generano risultati di rilievo. Qui in Emilia lo sappiamo bene: il Competence Center per noi è solo l’evoluzione della Rete dei laboratori per l’Alta tecnologia che la Regione aveva già creato da qualche anno”. Ma veniamo ai progetti a cui sta lavorando Sacmi, in rete con le altre imprese.

Partiamo dalla cybersecurity, forse l’ambito in cui la scelta di muoversi in rete, coinvolgendo tutta la filiera, è davvero indispensabile: “È una tecnologia abilitante per la digitalizzazione dell’industria e deve coinvolgere tutta la filiera per poter garantire maturità digitale e sicurezza”. Ma non solo: “Insieme, collegando la filiera alle nostre Università, ci stiamo inserendo in partenariati europei per lavorare sull’innovazione normativa: l’obiettivo è contribuire a scrivere le regole, e non lasciare che siano sempre altri a farlo”. Un passaggio fondamentale per giocare un ruolo trainante sui mercati internazionali.

Sacmi ha sviluppato un’eccellenza nell’ambito Smart Factory, proponendosi come partner a tutto tondo per i propri clienti, lavorando sull’integrazione di processo, integrando il processo sia verticalmente sia orizzontalmente. “Realizziamo – racconta Bosi – gemelli digitali dell’impianto che ci viene chiesto, per simularlo con il cliente prima ancora di averlo realizzato, per trovare la configurazione più vantaggiosa per il contesto di quel mercato. La sfida è interpretare al meglio le necessità di quella fascia di clienti, di quella nazione, perché non esiste – tanto meno in ambito 4.0 – un’unica ricetta valida per tutti”. Un concetto che trova una sua applicazione perfetta in un altro ambito, quello della robotica.

Nella galassia Sacmi si chiama Gaiotto l’impresa specializzata nel creare isole con robot antropomorfi, altra direttrice di ricerca su cui la cooperativa imolese è molto attiva. “La robotica è meno efficiente rispetto alla macchina automatica, ma è più flessibile, maggiormente capace di adattarsi ad esigenze che cambiano. La nuova frontiera è la robotica con sistemi di visione che rendano adattative le azioni di automazione. Dipende tutto da quello che cerchi: in alcune aree del mondo, per chi ha ottimizzato produzioni standard, è più importante la massima efficienza, in altre come nel nostro contesto europeo, inizia a primeggiare il bisogno di flessibilità”.

Stefano Vezzani