Nel cosiddetto decreto “Rilancio” (d.l. 34 del 19 maggio 2020), tra le numerose iniziative per rimettere in moto il Paese dopo lo stop dettato dall’emergenza, trovano spazio interessanti interventi a sostegno di startup e PMI innovative.
Si sa: le risorse finanziarie non sono mai abbastanza, soprattutto quando destinate a particolari ambiti come quello dell’innovazione. Ma ciò che emerge è il segno evidente della volontà del Governo di continuare a scommettere su un settore che può farci guardare con un pizzico di speranza in più al futuro.
Per l’anno 2020, si aggiungono infatti ulteriori 200 mln di euro al “Fondo di sostegno al venture capital” finalizzati a sostenere investimenti nel capitale.
Alle startup innovative sono destinati 10mln di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi operati da incubatori, hub, acceleratori e business angels e, come già avviene per gli atenei e per gli Istituti di Ricerca, le stesse sono state reinserite tra i soggetti ammissibili a stipulare contratti “ex muros”, ai fini dell’erogazione del credito di imposta per attività di ricerca.
Il termine di permanenza nella sezione speciale del registro delle imprese viene inoltre prorogato di 12 mesi e sono dimezzate le soglie minime per investimenti da parte di investitori stranieri in imprese e startup riferite al programma “Investor Visa for Italy”.
Non manca il riferimento particolare ai territori dei comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017: alle Startup innovative localizzate in queste aree sono state estese le agevolazioni già previste nel decreto cosiddetto Smart & Start Italia del Ministro dello Sviluppo Economico (24 settembre 2014) e riservate alle realtà localizzate nel territorio del cratere sismico aquilano.
Di seguito, la scheda sintetica elaborata dal MISE: Misure DL rilancio