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La fotografia delle startup italiane in un report

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IN CRESCITA, PIÙ GIOVANI E DISTRIBUITE AL NORD

Ci sono due dati che emergono su tutti e fanno ben sperare per il futuro: le startup sono in crescita in Italia e aumentano le imprese fondate da under 35 che passano dal 17,5% dell’inizio del lockdown al 18,6% alla fine della scorsa estate.

A registrarlo è il rapporto nato dalla collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, InfoCamere e il sistema delle Camere di Commercio che parla di oltre 12.068 iniziative nello stivale al 30 settembre 2020, il 3,3% di tutte le società di capitali di recente costituzione.

Interessante è anche il dato sulla redditività: se escludiamo le esperienze di startup in perdita che fisiologicamente mostrano un’incidenza elevata, le realtà in utile restituiscono valori positivi e incoraggianti in merito ai parametri di redditività come ad esempio il ROI o il ROE.

Oltre il 70% delle startup innovative nasce per offrire servizi alle imprese soprattutto in ambito informatico, come produzione di software e consulenza (35,9%) e attività di Ricerca & Sviluppo (13,7) mentre il 17,7% si muove nel settore manifatturiero e il 3,2% nel commercio.

Ma a fornire purtroppo un’ulteriore conferma del già noto gap tra Nord e Sud del Paese è il dato sulla distribuzione territoriale con l’area lombarda che ospita il 27,3% delle startup. Seguono Lazio e Veneto, rispettivamente con l’11,5% e l’8,4%, e il Trentino-Alto Adige che ha la maggiore densità di imprese innovative: negli ultimi 5 anni rappresentano il 5,6% delle società costituite.

È giusto sottolineare che si tratta di dati non aggiornati rispetto alla seconda ondata di contagi legati al Covid-19 ma è anche vero che oggi siamo più pronti ad affrontarla.

Le startup resistono insieme alla loro voglia di futuro. Questo è il dato che resta.