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Uscire dagli schemi per trovare l’innovazione

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“Innovazione non è acquistare la macchina super innovativa. In questo caso, infatti, l’innovazione l’ha fatta un altro. Innovazione è entrare nella testa delle persone”. Ovvero: è provocare un modo diverso di guardare la realtà, di leggerne i problemi, di cercare soluzioni uscendo dai binari degli schemi preconcetti. E per questo l’innovazione si fa soprattutto attraverso la formazione alle persone stimolandone la curiosità e la costante voglia di migliorare, e coinvolgendo tutti in azienda, dal primo all’ultimo. Un’innovazione che fa rima con cooperazione. E che da queste parti sta funzionando, anche in piena crisi da emergenza sanitaria.

Lo racconta Luca Baracchi, responsabile R&S di Coopservice. E facendolo smantella, anche senza volere, tante scuse che nascondono l’incapacità o la mancanza di stimolo a non mettersi in discussione per affrontare la sfida dell’innovazione\evoluzione. Pensando di essere troppo piccoli per farlo, di lavorare in un settore refrattario, di non essere più di tanto coinvolti dalla digitalizzazione e di un mercato sempre più competitivo.

“Tre anni fa – racconta Baracchi – abbiamo organizzato e strutturato in Coopservice un percorso di innovazione attraverso una survey rivolta a tutto il personale. Siamo partiti da lì, perché per noi l’innovazione parte dalle persone in un percorso che si sviluppa dal basso verso l’alto, non viceversa (la capacità di innovare non può essere imposta). L’innovazione parte da chi ha i propri “sensi” vicine al core business aziendale ed è in costante contatto con clienti e fornitori e ne conosce i bisogni. La funzione innovazione deve essere protagonista di un cambiamento culturale e manageriale per aumentare costantemente la capacità di ascolto delle risorse e di mettersi in gioco alla ricerca di una soluzione nuova e diversa, non rifiutando input che metterebbero in crisi lo status quo”. Un percorso lungo nel quale è fondamentale la formazione, la motivazione e la competenza delle risorse soprattutto relative al capitale umano.

“Questo approccio riguarda tutti i settori nei quali operiamo – prosegue Luca Baracchi – per questo è fondamentale mantenere equilibrio tra le linee di business, far procedere insieme tutta l’azienda. Abbiamo creato un Comitato direttivo che determina le strategie di innovazione, con le diverse aree aziendali, che si confronta e definisce la road map per i progetti a breve e medio termine, ne monitora l’andamento, valuta i risultati e determina la “rischiosità”. Cerca, insomma, di far procedere tutta la cooperativa in modo coerente ed omogeneo”.

Si parte da qui, dalle persone. E per far crescere le competenze Coopservice ha investito maggiormente nel rapporto con diverse l’università, da quella di Bologna alla Normale di Pisa passando per l’ateneo di Modena e Reggio. Lo ha fatto coinvolgendo spin off universitari ma anche assumendo neolaureati. Una matematica giapponese, un data scientist brasiliano: “Persone diverse provenienti da culture diverse, con competenze importanti che contribuiscono a creare “ambiente” dare stimoli e guardare le cose in modo diverso, cercando soluzioni diverse”.

Poi, sulla strada dell’innovazione, sono fondamentali gli investimenti in tecnologie e Coopservice non è certamente rimasta al palo: algoritmi per gestire le attività, introduzione della realtà aumentata nei processi operativi, mappatura BIM delle strutture gestite, tanta sensoristica e importanti investimenti nella digital trasformation.

“Solo nell’automazione per la logistica – racconta Baracchi – abbiamo investito 10 milioni di euro negli ultimi cinque anni”. E i risultati si vedono, anche nel pieno della crisi economica che ha investito tutti a seguito dell’emergenza sanitaria.

“Essere una cooperativa multiservizio ci ha aiutato – racconta Baracchi – ci sono settori in cui in questi mesi abbiamo sofferto. Siamo comunque riusciti a contenere i danni provocati dalla pandemia e questo grazie ad una visione strategica di impostazione dei nostri business”.

Proprio la logistica è cresciuta anche, e soprattutto, grazie all’innovazione: “In un settore che era gestito in modo cristallizzato abbiamo applicato modelli di automazione tipici del manifatturiero. Sono nati così i magazzini regionali dei farmaci, con performance importanti, una novità che ha cambiato anche il modello organizzativo dei clienti che serviamo”. Un cambio di passo realizzato senza inventare niente, semplicemente rifiutandosi di adagiarsi sul “si è sempre fatto così” e sui (soliti) schemi. Innovando, appunto.

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Coopservice è leader nel settore dei servizi integrati, con innovazione e qualità del lavoro: mette al centro i clienti e la collettività, valorizzando la professionalità e le aspirazioni dei propri soci e lavoratori.

Web: https://www.coopservice.it/

Linkedin: https://www.linkedin.com/company/coopservice/

L'autore

Stefano Vezzani