Skip to content
Homepage > Conversazioni > Cooperative di Comunità, intervista a Simone Gamberini

Cooperative di Comunità, intervista a Simone Gamberini

Comunità  
Condividi

Le Cooperative di Comunità rappresentano una sfida in corso su tutto il territorio nazionale. Servizi di prossimità, aree interne ma anche energia, partecipazione, periferie, gli ambiti nei quali questa esperienza di cooperazione sta dimostrando di essere una soluzione sono molteplici. Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale di Coopfond Simone Gamberini.

Le cooperative di comunità in Italia sono in crescita, ma sono ancora troppo poco conosciute. Qual è a suo avviso il loro potenziale?

Le cooperative di comunità sono un esempio perfetto di come la cooperazione possa oggi contribuire sia a salvare dal declino aree del nostro Paese sia favorire uno sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Con questa forma di impresa, unendosi in cooperativa gruppi di cittadini riescono ad aggregare una domanda e a costruire ad essa una risposta, anche dove né il mercato né il pubblico riuscirebbero ad arrivare. Le cooperative di comunità sono un cantiere, da cui – proprio grazie a questa vicinanza con la domanda – nasceranno nuove forme di cooperazione, ancor oggi non ben definite. Sono un’avanguardia, sono lievito nella pasta delle nostre comunità e del mercato, aiutando entrambi ad evolvere. Tocca a noi sostenere le esperienze che nascono, aiutarle a diffondersi e ad elaborare un contesto normativo capace di farsene carico.

Nella recente ricerca realizzata da Aiccon emerge che quasi 2 cooperative di comunità su 3 sono localizzate in un’area interna. Come mai queste aree più di altre riescono a percepire la potenzialità di questa forma cooperativa?

Le aree interne sono spesso proprio quelle in cui la domanda di servizi e opportunità è più forte e, nello stesso tempo, in cui ancora sopravvive un barlume di comunità, di legami tra le persone che agevolano la nascita di una cooperativa. Riaprire il bar del paese, far funzionare un piccolo albergo diffuso, far partire ogni giorno lo scuolabus sono alcune delle attività che caratterizzano queste cooperative di comunità, sicuramente maggioritarie. Ma altrettanto interessanti sono le esperienze che nascono nelle grandi periferie cittadine, dove non ci sono i problemi che caratterizzano le aree interne ma quelli che nascono dal venir meno di legami comunitari e l’avanzare di quartieri-dormitori dove va ricostruito un tessuto sociale. Da Perugia a Milano ci sono esperienze molto significative che dobbiamo aiutare a fare scuola.

Anche sul tema dell’energia, con la possibilità di dare vita a CER, le cooperative di comunità possono giocare un ruolo attuale ed importante.

Certo. Hanno iniziato a farlo quando ancora le Comunità di Energia Rinnovabile non erano state formalmente istituite. Nel 2011 in Puglia, a Melpignano, è nata una cooperativa di comunità, una delle prime, e come prima azione ha sostenuto la realizzazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle case, per condividere energia pulita. Da allora di strada ne è stata percorsa e in questi giorni, sempre in Puglia, è nata la prima CER, formalmente riconosciuta, da una cooperativa di comunità. È successo a Biccari, in provincia di Foggia. La coop di comunità, nata nel 2017, dando vita alla comunità energetica già oggi conta oltre 30 kw di pannelli fotovoltaici installati sugli edifici e sta lavorando per aggiungerne altri 60. Questa delle comunità energetiche in forma cooperativa è un’altra sfida importante, che incrocia il percorso di crescita delle cooperative di comunità, e concretizza la capacità della cooperazione di fornire risposte efficaci ai problemi di oggi.


Con Coopfond e Legacoop nel 2019 e 2020 avete già promosso un bando per il sostegno delle Cooperative di Comunità e ora avete lanciato il programma nazionale di accelerazione “Commons”.  Quali sono gli obiettivi di questa nuova opportunità?

Con il bando Rigeneriamo comunità abbiamo favorito la nascita di nuove cooperative, nelle aree interne ma anche nelle periferie urbane. Ora vogliamo fare un passo in più e in una direzione più avanzata. Coopstartup Commons è, infatti, un’iniziativa nazionale che ha l’obiettivo di favorire il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative di comunità, con l’obiettivo di cogliere anche le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e/o da altre fonti di finanziamento. È un percorso di formazione, tutoraggio, accompagnamento e accelerazione per aiutare queste esperienze così significative, così emblematiche, così cariche di valore a diventare grandi, mettersi in rete ed estendere il proprio raggio d’azione.

_LINK UTILI_

Link alla piattaforma Commons per approfondire il bando: https://commons.coopstartup.it/piattaforma/

Link alla piattaforma Respira per approfondire le opportunità sul tema energia: https://www.respira.coop/

L'autore

Redazione
Staff di Coopstartup