Dal territorio modenese una richiesta di idee per la creazione di una filiera sostenibile della canapa

Le cooperative creano valore per le persone e per il territorio. Le nuove cooperative nel settore agroalimentare possono coniugare tradizione e innovazione?

In Italia si può coltivare la canapa, a condizione che venga coltivata una varietà a basso tenore di THC (inferiore allo 0,2%) compresa nel Registro Europeo delle Sementi e che sia seguita la procedura stabilita dalla Circolare del MIPAF n.1 dell’8 maggio 2002. La canapa preferisce i terreni fertili alluvionali, si adatta però a tutti i terreni, anche fino ai 1500 metri di altitudine e non soffre le gelate tardive.
Ad oggi, le difficoltà nel decollo della coltivazione della canapa sono dovute a mancanza di chiarezza sulle produzioni alimentari, alla disponibilità di macchinari e tecnologie a basso costo per la prima trasformazione (separazione della fibra dal canapulo), operazione che una volta veniva eseguita a mano
all’interno delle aziende, alle difficoltà connesse alla costruzione di una filiera integrata ed economicamente sostenibile della produzione e della trasformazione. Gli ambiti di utilizzo della canapa trasformata sono molto vasti ed aprono il campo alla creazione di nuove filiere produttive, di opportunità di sviluppo territoriale e di occupazione. E’ possibile immaginare di costruire una risposta cooperativa a queste sfide? Secondo noi si. Il bando Coopstartup Farmability è un’opportunità anche in questo campo.

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